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25 ANNI di ETICA!

25 ANNI  di ETICA!

25 ANNI di ETICA!

Fra poche settimane, Il 18 giugno, ETICA compie 25 anni.

Difficile raccontare nel dettaglio 25 anni di incontri umani, di lavoro, di crescita insieme alle persone che abbiamo avuto la fortuna di aiutare o a quelle che ci sostengono.
Nel nostro sito e sulle nostre pagine social c’è una sintesi di questo lavoro; ci sono i numeri, parziali e complessivi, ci sono gli obiettivi raggiunti.
Manca la cosa più importante: l’incontro umano, la condivisione di ideali e obiettivi tra noi che siamo alla guida della associazione e le persone – i privati, i gruppi – gli esseri umani che hanno voluto condividere con noi questo viaggio che dura da un quarto di secolo.
Ci capita spesso negli incontri con i sostenitori di evidenziare proprio questo: senza la vostra voglia di darci una mano niente sarebbe stato possibile.
Quando ETICA era solo nella testa di un neo laureato con tanto entusiasmo e zero esperienza sembrava un’ impresa difficile.
Si è partiti da zero, nessuna amicizia “ben inserita”, nessuna raccomandazione, nessun “aiutino”.
Solo un gruppo di persone con alcuni obiettivi chiari che hanno sempre lavorato “dal basso” da una parte e persone comuni che, dall’altra, hanno risposto al nostro appello.
Quella che sembrava una debolezza era invece la forza più grande: la voglia di fare la differenza nel migliorare le condizioni di vita di bambini e adulti senza vere alternative era tutta nelle nostre scelte e nel modo in cui le avremmo portate avanti.
il nostro nome, ETICA, sintetizzava già quello che sarebbe stato il nostro modus operandi: volevamo sostenere chi ha bisogno perché è semplicemente la cosa giusta da fare.
Il nostro motto, IL MIGLIOR MODO DI DIRE E’ FARE, è  l’aver voluto definirci solo con i fatti; se diciamo di tenere a certi ideali li perseguiamo con fatti concreti.
Ma tutto questo è stato possibile solo perché sul nostro cammino abbiamo incontrato chi la pensa esattamente così.
Siamo ben coscienti che chi ci dona parte del suo stipendio, dei suoi soldi, dei suoi beni, del suo tempo ci sta dando una fiducia che va meritata spendendoli intelligentemente e con una visione chiara.
Ci sono stati momenti (ci devono sempre essere!) in cui si devono fare valutazioni su cosa stiamo facendo e, soprattutto, il come lo stiamo facendo.
Prendiamo solo due spunti che nascono da questioni molto ricorrenti negli incontri con i sostenitori o i potenziali sostenitori.

La prima: perché deve essere un’associazione a fare le cose che dovrebbero spettare al potere pubblico?

Semplice, perché i tempi della povertà hanno un ritmo quotidiano (oggi/ stasera/domani mattina ho bisogno di cucinare/ di avere condizioni di mandare il figlio a scuola/ di essere curato/ di avere acqua in casa) mentre i tempi della sfera pubblica hanno i tempi della burocrazia (settimane, mesi) o i tempi della cultura di solidarietà sempre più diffusa (anni, decenni).
Le associazioni, e la nostra non fa eccezione, lavorano sulle scadenze immediate dettate dal bisogno umano primario e per questo sono fondamentali.

La seconda più che una domanda nasce da un errore di percezione che chi non si occupa quotidianamente di queste attività fa spesso: Perché lo facciamo? Perché sentiamo l’esigenza di farlo?

Spesso le risposte immediate che si danno chi fa queste domande hanno lo stesso vizio di fondo: si soffermano sulla persona che lo fa in prima linea e provano a darsi una risposta.
In realtà non è mai importante né il responsabile operativo della associazione o i soci, né chi osserva da fuori.
L’unica cosa importante è quella “terza cosa” che nasce quando c’è quel incontro  tra noi e voi: la cisterna costruita che dura per sempre, il bambino curato che si trova davanti una vita diversa, la persona fragile tutelata che sa di non essere completamente sola, il minore che può frequentare gli studi senza l’assillo del non potersi permettere le condizioni materiali per farlo.

Quei risultati concreti prendono una vita propria che è infinitamente più importante di tutte le considerazioni.
Noi e voi separati rischiamo di perdere tempo a guardare il dito.
Assieme, invece, creiamo una piccola luna.
E’ tutto lì. 
Le migliaia di persone sostenute in questi 25 anni sono solo il frutto di questo incontro rinnovato nel tempo.
Grazie da parte di chi vi scrive, uno che raccoglie troppo spesso meriti assolutamente non suoi.

(Stefano Masseretti – Presidente Associazione ETICA Ets)